Thursday, October 16, 2008

Dow(n) Jones was a ballade



normale, normale come bere un bicchiere d'acqua.
normale no, naturale nemmeno, facile sì.
tutti strozzati questi pazzi; era naturale che le borse cadessero, era facile che nessuno lo sapesse: quando vedo la scritta down jones io, io penso ad una ballata:

down jones fall in love
because he hadn't nothing to do

down jones ride on the road
because he wanted

down down down down
up!
behind the valley
up!

and now sit down jones
you are tired
finally

Thursday, August 28, 2008

i turisti che si mettono in posa vicino ai monumenti hanno la stessa fierezza dei cacciatori immortalati ai piedi delle loro prede





Friday, August 01, 2008

La Libertad di Lisandro Alonso

Thursday, May 01, 2008

Werckmeister Harmonies di Béla Tarr

Tuesday, April 29, 2008

Nessuno sa di Hirokazu Kore-Eda

Saturday, January 26, 2008

il mio divano


stanotte ho speso cinque euro
per una sega
una stronza all'apparecchio
m'ha simulato un pompino per mezz'ora
non finiva più di leccarlo
il telefono
il suo
la prossima volta
giuro che ripiegherò
con tutte le mie forze
su quelle due signorine
che per vendere un divano
lo accarezzano su e poi
giù
come se quello sotto il loro culo
fosse un divano vero
quella è televisione
chiedetelo al mio di divano
che cosa è vero e che cosa è falso
ha fatto il callo di realtà

by lebo

Thursday, January 17, 2008

Raoul Ruiz-J.L.Borges


Combat d’amour en songe di Raoul Ruiz


Non c’è cosa che non sia come perduta tra infaticabili specchi

La stanza è cadente e oscura. C’è un balcone che guarda a occidente, c’è un lungo tavolo con uno splendido disordine di fruste, di staffili, cinture, armi da fuoco e armi bianche, c’è un remoto specchioi dal cristallo offuscato.

Si disse che nella diocesi di Britannia erano stati capovolti i crocefissi e che l’immagine del Signore, in Cesarea, era stata soppiantata da uno specchio. Lo specchio e l’obolo erano gli emblemi dei nuovi scismatici.

Forse nell’infame Paseo de Julio si vide moltiplicata in specchi, rivelata da luci e denudata dagli occhi famelici, ma più ragionevole è supporre che prima errò, non notata, per il porticato indifferente.

Visse in solitudine, senza una donna, senza amici; amò e possedette tutto, ma da lontano, come dall’altro lato di un vetro; “morì”, e la sua tenue immagine si perdette, come l’acqua nell’acqua.

Guardo il mio volto nello specchio per sapere chi sono, per sapere come mi comporterò tra qualche ora, quando mi troverò di fronte alla fine. La mia carne può aver paura; io, no.

Sentì sonno, sentì un po’ freddo. Scioltosi il turbante, si guardò in uno specchio di metallo. Non so quel che videro i suoi occhi, perché nessuno storico ha descritto il suo volto. So che scomparve bruscamente, come folgorato da una vampa senza luce, e che con lui scomparvero la casa e l’invisibile fontana e i libri e i manoscritti e le colombe e le molte schiave dai capelli neri e la tremante schiava dai capelli rossi e Faraj e Abulqasim e i roseti e lo stesso Guadalquivir.

I Cabalisti affermarono che l’uomo è un microcosmo, un simbolico specchio dell’universo

Ogni cosa (il cristallo dello specchio, ad esempio) era infinite cose, perché io la vedevo distintamente da tutti i punti dell’universo. (…) vidi infiniti occhi vicini che si fissavano in me come in uno specchio, vidi tutti gli specchi del pianeta e nessuno mi rifletté…

J.L.Borges